Apple si prepara a puntare in alto con la serie iPhone 18, concentrandosi su un aumento significativo delle prestazioni grazie a una nuova architettura di memoria a sei canali, pensata per migliorare la velocità di trasferimento dati tra DRAM e controller. Tuttavia, secondo Digital Chat Station (fonte affidabile su Weibo), la Mela continuerà a utilizzare la RAM LPDDR5X, nonostante l’arrivo imminente del più avanzato standard LPDDR6, già previsto sui dispositivi con Snapdragon 8 Elite Gen 2.
Potenza al servizio del multitasking e dell’intelligenza artificiale

Le attività complesse come gaming avanzato, AI generativa e multitasking intensivo richiedono una memoria ad alta velocità ed efficienza. Con l’introduzione del design a sei canali, Apple mira a offrire prestazioni nettamente superiori, pur mantenendo la stessa quantità di RAM vista su alcuni modelli della generazione precedente: 12 GB. Questo limite, secondo l’analista Ming-Chi Kuo, potrebbe essere dovuto a problemi di approvvigionamento per la linea iPhone 17, ma dovrebbe diventare lo standard per tutti i modelli iPhone 18.
Una scelta conservativa: LPDDR5X al posto di LPDDR6
La decisione di non passare a LPDDR6 appare come un passo indietro, soprattutto considerando che Apple spesso adotta nuove tecnologie hardware più tardi rispetto ai concorrenti. LPDDR5X, pur essendo veloce e adatta all’uso mobile, non raggiunge le prestazioni e l’efficienza energetica offerte dal nuovo standard in arrivo.
Ottimizzazione software a compensare l’hardware?
Nonostante l’apparente stagnazione nelle specifiche RAM, Apple punta sulla superiorità del suo ecosistema iOS, in grado di gestire in modo estremamente efficiente la memoria. È noto che l’ottimizzazione tra hardware e software consente ad iPhone di offrire esperienze fluide anche con meno RAM rispetto ai flagship Android, che spesso adottano quantità maggiori per compensare sistemi operativi più esigenti.
Il focus di Apple per l’iPhone 18 sembra essere sulle prestazioni reali, più che sulle specifiche di marketing. L’architettura a sei canali potrebbe offrire un boost notevole in termini di velocità di elaborazione, utile per le future applicazioni basate su AI e machine learning on-device, ma la mancanza del salto a LPDDR6 potrebbe lasciare l’amaro in bocca agli utenti più attenti all’evoluzione tecnologica. Resta da vedere come questi cambiamenti si tradurranno nell’esperienza quotidiana.
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