Croce e delizia. Terzo mondiale a segno per Keisuke Honda e un calcio d’angolo al 94′ battuto malissimo che ha dato il via allo spettacolare contropiede del Belgio che ha portato al rocambolesco 3-2. Il bicchiere, ad ogni modo, è ampiamente positivo e Honda può lasciare il Giappone con il sorriso sulle labbra. La sconfitta contro il Belgio infatti non ha infangato in alcun modo l’immagine degli asiatici che hanno fatto “innamorare” tutto il mondo con le loro giocate e le loro reti.
Una squadra simpatica il Giappone e non solo: Kagawa e Inui sono due giocatori di livello assoluto, se fossero di nazionalità brasiliana anziché giapponese il prezzo del loro cartellino sarebbe sicuramente più alto. Honda lascia la Nazionale con un record che profuma di leggenda: primo giocatore della nazionale nipponica a segnare in tre mondiali consecutivi, sarà difficile che qualcuno possa fare meglio di lui.
Hanno fatto il giro del mondo infatti le immagini dello spogliatoio del Giappone pulitissimo a fine partita con la Colombia e un messaggio semplice e chiaro lasciato sul tavolo: Grazie. È questo il calcio che ci piace raccontare e se lo possiamo fare è perché esistono squadre come il Giappone. Ecco le parole di Honda su Twitter:
“Oggi termina la mia carriera con la Nazionale. Sono felice, perché abbiamo tanti bravi giovani e ora tocca a loro scrivere la storia del calcio giapponese. Oggi abbiamo mostrato come deve procedere il calcio giapponese. Non avevamo paura di giocare contro il Belgio e lo abbiamo dimostrato per 90 minuti, ma sfortunatamente non siamo riusciti a vincere la partita. Il Belgio meritava e anche loro hanno giocato bene. Ma sono orgoglioso della squadra perché penso che tutti i giapponesi siano fieri di noi”.
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