F1, Eddie Irvine: “La Ferrari deve mantenere un’identità italiana”

Non è un momento facile per la Ferrari, schiacciata in pista tra Mercedes e Red Bull, oltre che accerchiata e criticata da più fronti, per una stagione nata sotto troppi facili trionfalismi e per i tanti errori che, spesso, sono costati risultati che potevano dare tutto un altro segno al campionato.

(foto da: taddlr.com)
(foto da: taddlr.com)

 

In soccorso alla scuderia di Maranello, arriva un ex che ha lasciato un buon ricordo nei cuori degli appassionati, ovvero Eddie Irvine, vicecampione in quel 1999. “La mentalità italiana è bella, sorprendente e divertente, ma non l’ideale” – esordisce Eddie – “Il mix perfetto è quello tra la mentalità tedesca e quella inglese. Jean Todt lo capì e portò questo concetto in Ferrari. Però, guardando indietro a quei tempi, mi viene da chiedere se fosse davvero la Ferrari. Per me che sono purista, non lo era“. 

Arrivabene è molto italiano, Binotto è stato mio ingegnere e conosco le sue qualità” – continua il nordirlandese – “Mi piace molto questa situazione. Vogliono ricostruire una squadra italiana e, se non dovessero riuscirci, comunque ci avranno provato“.  

Alla fine, Irvine spezza una lancia nei confronti di Arrivabene, che secondo l’ex pilota deve subire una pressione enorme: “Un suo problema, tra le altre cose, è che Marchionne non proviene dal mondo delle corse, ma dalla finanza e dal marketing. Perciò esige molto ed in fretta“.

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