Ecco tutti i motivi per il prossimo slittamento del closing tra Fininvest e Sino Europe Sports. Il Milan domani annuncerà la propria decisione, ma mancano 180 milioni di euro, a causa dello sfilamento di China Construction Bank
Domani è il giorno X, ma non sarà il giorno della storia. Per quello bisognerà aspettare ancora un po’, forse un mese, forse un paio di settimana. Sta di fatto, però, che il closing per la cessione del Milan non si farà, nonostante il lavoro svolto in queste ultime ore dagli advisor di Fininvest e Sino Europe Sports.
La cordata cinese è sempre più coperta dalle ombre e dalla crescita del pessimismo e dello scetticismo da parte dei tifosi e degli addetti ai lavori. Il motivo è semplice: se è pure vero che i 200 milioni di euro di caparra e il pagamento del bonus premio per la vittoria della Supercoppa Italia confermano che i soldi in realtà esistono, come è possibile che in sette mesi di trattativa il gruppo guidato da Yonghong Li non è riuscito a raccogliere i restanti soldi per l’acquisto del Milan?
Domande, come quelle che nascono per il futuro del Milan. Infatti, non bisogna dimenticare che, secondo contratto, Sino Europe Sports dovrà sborsare i 100 milioni di euro spesi dalla holding della famiglia di Silvio Berlusconi per la gestione della società in questa stagione, oltre i circa 350 milioni di euro da investire sul mercato per i prossimi tre anni volta al rinforzamento della rosa e, allo stesso, tempo i 200 milioni di euro per il ripianamento del debito con le banche.

L’ultima proposta avanzata da Sino Europe Sports a Fininvest è Li come unico azionista della nuova società con il versamento dei restanti 420 milioni di euro, 320 milioni per i closing e 100 per la gestione della società, di cui 100 milioni di euro versati di tasca propria. Gli altri, invece, li avrebbero dovuti versare China Huarong Asset Management, China Construction Bank e un investitore rimasto ancora anonimo, oltre alla Haixia Capital.
Il problema è nato nel momento in cui la China Construction Bank e questo investitore anonimo si sono sfilati dalla cordata, lasciando un buco da 180 milioni di euro. La banca ha voluto congelare i suoi 80 milioni di euro, a causa delle tante famose difficoltà per le autorizzazioni da parte del governo cinese per gli investimenti all’estero, anche perché Fininvest non ha voluto posticipare il pagamento di questa quota, diversamente da quanto accaduto per i 100 milioni dell’investitore anonimo.
Il tutto, però, non inciderebbe sulle disponibilità economiche di Sino Europe Sports per la gestione della società e la campagna acquisti, visto che quei soldi arriveranno grazie a shareolder loan, i prestiti degli azionisti, in questo caso inizialmente a tasso zero, che non è possibile utilizzare, invece, per il closing, per il quale servono le autorizzazioni del governo cinese.
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