Nuovi aggiornamenti sul closing con Sino Europe Sports, visto che Fininvest non vuole andare oltre il mese di aprile per chiudere la cessione del Milan e, soprattutto, Li avrebbe avuto l’aiuto da parte di un fondo anglosassone
A piccoli passi, il Milan si appresta a diventare cinese. Lo stesso presidente Silvio Berlusconi ha fatto capire che si procede verso il closing con Sino Europe Sports, visto che le due caparre da 100 milioni e l’ultima da 50 milioni, oltre all’altra metà assicurata da obbligazioni, sono sicuramente garanzie importanti per la trattativa con i cinesi, che stanno provando a scalare una montagna invalicabile pur di acquistare il club.
Mancano ancora 270 milioni di euro per il closing, più i 100 milioni di euro per la gestione ordinaria del club per la stagione 2016-2017, anticipata da Fininvest, oltre ai 350 milioni di euro da investire sul mercato per rinforzare la squadra nei prossimi tre anni e ai 220 milioni di euro di debiti da appianare.
L’affare dovrebbe concludersi entro metà aprile, con il 14 come data più probabile, quando Yonghong Li, diventato nel frattempo unico azionista con due finanziatori, Huarong International e Haixia Capital, dovrà versare la quota restante.
Nelle ultime ore, del resto, la holding della famiglia Berlusconi avrebbe dato una vera e propria deadline, un’ultimatum a Sino Europe Sports, proprio per il mese d’aprile, oltre il quale non vorrebbe andare.

Ovviamente, in caso di nuove difficoltà, Fininvest si terrebbe i 300 milioni di euro incassati finora, che potrebbero poi essere riutilizzati per il club, magari con l’appianamento dei debiti, così da rimettere in vendita al Milan con una situazione sicuramente più favorevole per altri investitori.
Comunque, l’ultima caparra da 50 milioni, in due rate da 20 e 30 milioni, più obbligazione, ha sancito la firma del nuovo accordo di esclusività tra Fininvest e Sino Europe Sports nella notte tra giovedì 23 e venerdì 24, che permetterà a Li, che ha messo sul tavolo il suo intero patrimonio personale attestato sui 700 milioni di euro come garanzia per la buona riuscita dell’operazione, di concludere l’operazione attraverso una struttura finanziaria off shore e conti bancari dalle Isole Vergini Britanniche e Lussemburgo.
Inoltre, alcune indiscrezioni vorrebbero l’inserimento di un fondo anglosassone, che potrebbe aiutare Li a raggirare le restrizioni della SAFE e del Governo di Pechino, portando a compimento l’operazione da oltre 1 miliardo di euro totali.
Da parte sua, Fininvest nei prossimi giorni procederà con la convocazione dell’assemblea del Consiglio di Amministrazione, che poi procederà a convocare l’Assemblea dei Soci, che dovrà sancire la fine del Milan berlusconiano e l’inizio della nuova era cinese.
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