La tokenizzazione dell’identità è un processo che consente di trasformare l’identità personale in un token digitale sicuro, verificabile e gestibile su blockchain. Si tratta di una delle applicazioni più promettenti della tecnologia Web3, in grado di rivoluzionare il modo in cui ci identifichiamo online e accediamo a servizi pubblici e privati. In Italia, potrebbe persino diventare una valida alternativa futura allo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), offrendo maggiore controllo, interoperabilità e privacy.
Cosa significa tokenizzare un’identità

La tokenizzazione consiste nel rappresentare dati sensibili sotto forma di token, cioè stringhe digitali uniche che fanno riferimento a informazioni originali custodite in modo sicuro. Quando si applica all’identità:
- Si crea un token crittografico che rappresenta le informazioni identificative (nome, data di nascita, codice fiscale, ecc.).
- Questo token viene archiviato su una blockchain o in un sistema decentralizzato.
- Può essere verificato istantaneamente da terze parti (banche, enti pubblici, siti web) senza dover esporre tutti i dati.
Come funziona rispetto a SPID
Lo SPID fornisce un’identità digitale centralizzata, gestita da Identity Provider autorizzati (come PosteID, Aruba, ecc.). Invece, un sistema basato su token di identità decentralizzati prevede che:
- L’utente possieda la propria identità tramite un wallet crittografico.
- I dati siano verificati una sola volta (es. tramite KYC) e poi trasformati in un token.
- Ogni accesso successivo ai servizi avvenga tramite verifica zero-knowledge o protocolli DID (Decentralized Identity), senza dover ogni volta inviare tutti i dati.
Vantaggi della tokenizzazione rispetto allo SPID
Token Identità | SPID |
---|---|
Decentralizzato: controllato dall’utente | Centralizzato: controllato da provider |
Verifica selettiva dei dati (es. solo “età > 18”) | Invio completo dell’identità a ogni richiesta |
Funziona su qualsiasi dApp e sistema Web3 | Valido solo nei portali che supportano SPID |
Non necessita di credenziali (si usa la firma digitale del wallet) | Richiede password, OTP, codici temporanei |
Compatibile con la Self-Sovereign Identity (SSI) | Identità gestita da terzi |
Applicazioni concrete
- Accesso a servizi pubblici tramite wallet (scuola, sanità, PA).
- Verifica dell’età su piattaforme digitali senza rivelare altri dati.
- Onboarding finanziario (es. apertura conto o trading) con un solo click.
- Portabilità transnazionale dell’identità (es. in Europa, tramite EBSI – European Blockchain Services Infrastructure).
Le tecnologie chiave
- DID (Decentralized Identifiers): identificatori digitali autonomi.
- VC (Verifiable Credentials): certificati digitali verificabili (es. diploma, patente).
- ZKP (Zero-Knowledge Proofs): permettono di dimostrare un’informazione (es. “ho più di 18 anni”) senza svelare altri dati.
- Smart contract per la gestione dei permessi: definiscono chi può accedere a cosa.
Ostacoli attuali
- Mancanza di normative chiare in molti Paesi.
- Bassa adozione da parte delle istituzioni pubbliche.
- Necessità di educazione digitale per gli utenti.
La tokenizzazione dell’identità rappresenta il passo successivo verso un internet più sicuro, trasparente e rispettoso della privacy. Se adeguatamente regolamentata, potrebbe sostituire o affiancare SPID nei prossimi anni, portando l’Italia (e l’Europa) in una nuova era dell’identificazione digitale. Il futuro è decentralizzato, anche per la nostra identità.
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