Si è aperto con il botto il Mondiale 2018 della Superbike. Sul bellissimo circuito australiano di Phillip Island, Marco Melandri ha ottenuto una splendida vittoria in sella alla Ducati, precedendo la Kawasaki di Tom Sykes (autore della Superpole) e l’altra Panigale R di Chaz Davies. In affanno il tri-campione in carica Jonathan Rea, solo 5°, preceduto anche da un’altra Ducati, quella di Xavi Fores (Barni Racing), e afflitto nel finale da seri problemi agli pneumatici. L’usura eccessiva delle Bridgestone sull’asfalto australiano ha spinto la Dorna ad imporre il flag-to-flag in Gara-2 sia per la Superbike che per la Supersport. Ma andiamo con ordine.

SBK GP AUSTRALIA 2018: SUPERPOLE
E’ Tom Sykes il più veloce in qualifica (43.esima volta in carriera), battendo gli avversari con il crono di 1:30.099. Il Campione 2013 ha preceduto l’Aprilia di Eugene Laverty (+0.240) e la Ducati di Marco Melandri (+0.561). Seconda fila per la Yamaha di Alex Lowes (+0.668) e per i due rivali degli ultimi anni, Chaz Davies (+0.910) e Jonathan Rea (+0.957), entrambi con distacchi molto pesanti dal poleman. Terza fila con la Ducati del Barni Racing di Xavi Fores (+0.981), per l’altra YZF-R1 di Michael van der Mark (+1.141) e per la Kawasaki Puccetti Racing del turco Toprak Razgatlioglu (+1.482). Sfortunato Lorenzo Savadori: il pilota Aprilia, autore del miglior crono ieri, ha dovuto abbandonare la contesa a causa di una caduta nella Superpole 2, che gli ha provocato la rottura di una clavicola. Quarta fila quindi con Leon Camier (Honda) e Jordi Torres (MV Agusta), entrambi senza tempo cronometrato, e per Jake Gagne (Honda), 3° nella Superpole 1.

SUPERBIKE GP AUSTRALIA 2018: GARA-1
Sotto il cielo grigio di Phillip Island, al via parte bene Sykes dalla pole, che si ritrova subito alle sue spalle l’altra Kawasaki di Rea (ottimo il suo spunto dalla seconda fila) e la Ducati di Melandri. Seguono Laverty, Fores e Davies, mentre subito dietro prendono molti rischi le due Yamaha, occupando la 7° e l’8° posizione. Sykes prova a fare il vuoto nei primi passaggi, ma sia Rea che Davies si mantengono a distanza di sicurezza. Laverty non riesce ad essere molto efficace, e deve subire il sorpasso sia da Fores che da Davies. Poco dietro, dopo aver passato la Yamaha gemella di Lowes, comincia a risalire van der Mark, che chiude il gap con il terzetto davanti ed infila anche lui l’Aprilia (giro 8).
Davanti, Rea sembra potersi riavvicinare al compagno di box, ma gli manca lo spunto per riuscirci; Melandri, dal canto suo, fatica poco a tenere il passo delle due Verdone. La gara si accende nella seconda metà. Van der Mark raggiunge ed attacca Davies, che però si difende con le unghie e con i denti; poco dopo arriva anche Lowes che, sbarazzatosi di un Laverty ‘gambero’, ingaggia un gran duello con l’altra Yamaha, riuscendo infine a spuntarla. Intanto rompe gli indugi anche Melandri, che ad 8 giri dal termine infila Rea al tornantino Honda (curva 4).

In appena tre giri, Macho aggancia il leader Sykes e lo salta in apertura di quartultimo giro in curva 1. Il britannico prova con tutte le sue forze a restare con il ravennate, ma non c’è nulla da fare, e Melandri vola verso la sua 21.esima vittoria in carriera tra le derivate di serie. Dietro i primi due, intanto, Rea subisce un drammatico crollo di prestazione al posteriore, dovendo dare strada nel finale di penultimo giro alle Ducati di Davies e Fores, al traguardo rispettivamente 3° e 4°. Il Campione in carica deve accontentarsi della 5° posizione, a 13.8 secondi dal vincitore. 6° piazza per la Yamaha di Alex Lowes, che precede la Honda di Leon Camier, in rimonta nel finale, l’Aprilia di Eugene Laverty e l’altra Yamaha di Michael van der Mark, anche lui in crisi con le Bridgestone.
Completa la top-10 la Kawasaki Orelac Racing dell’argentino Leandro Mercado, mentre conquistano punti iridati anche Loriz Baz (BMW), Jake Gagne (Honda), Toprak Razgatlioglu (Kawasaki Puccetti Racing), Roman Ramos (Kawasaki GoEleven) e Ondrej Jezek (Yamaha Guadalini Racing). 16° lo statunitense Patrick Jacobsen (Honda TripleM), mentre si sono ritirate tutte e tre le wild-card australiane (Maxwell, Falzon e Herfoss), oltre a Yonny Hernandez (Kawasaki Pedercini Racing) e a Jordi Torres (MV Agusta).

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