Decima sconfitta in 28 partite, sesta partita senza gol fatti e, in generale, ennesima prestazione scialba e senza qualità: per questo Zdenek Zeman è stato esonerato dal presidente del Pescara Daniele Sebastiani.
Il rapporto tra allenatore boemo e patron era però logoro da tempo: a dicembre i due avevano avuto un durissimo scontro a distanza causato dallo stesso Zeman, che aveva praticamente e pubblicamente scaricato i suoi giocatori, rei di non seguire i suoi principi e metodi, e inoltre aveva implicitamente accusato la società di non aver costruito una squadra competitiva; Sebastiani replicò dicendo di aver costruito la squadra secondo le indicazioni del tecnico.
Dopo altre frecciate e partite anonime, stamattina è arrivata la decisione ufficiale: Zeman viene sostanzialmente scaricato e cacciato e al suo posto si siederà momentaneamente il tecnico della Primavera Massimo Epifani, in attesa che venga ufficializzato il nuovo tecnico. Il nome più gettonato è quello di Roberto Stellone.
Zeman, nativo della Repubblica Ceca ma ormai in Italia da circa cinquant’anni, ha allenato tantissime squadre e ottenuto i risultati migliori sulla panchina del Foggia, allenato dal 1989 al 1994 e portato dalla B alle soglie dell’Europa. Dopo quell’esperienza ha allenato con buoni risultati anche Lazio e Roma, ma successivamente ha inforcato fallimenti ed esoneri in serie riuscendo a ritrovarsi solo nel 2011-2012, stagione in cui plasmò un Pescara straordinario che dominò la Serie B e mostrò all’Italia i talenti di Immobile e Insigne. Dopo quella stagione sono arrivate altre delusioni, che hanno certificato quanto il pensiero calcistico del boemo sia ormai prevedibile e sorpassato. Zemanlandia è ormai un ricordo e vorremmo che non venisse riproposto altrove: ormai è un mondo che non esiste più.
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