La notizia era ormai nell’aria da diverso tempo ma ora c’è anche l’ufficialità: Antonio Conte sarà il nuovo allenatore del Chelsea a partire dalla prossima stagione. L’attuale commissario tecnico della Nazionale, che interromperà il suo rapporto con la FIGC subito dopo il campionato europeo che si disputerà in Francia a partire dal prossimo mese di giugno, ha sottoscritto un contratto di durata triennale per una cifra complessiva di circa 20 milioni di euro partendo dai 6,5 della prima annualità. Assieme a lui sbarcheranno a Londra il fratello Gianluca, che ricoprirà il ruolo di tattico, ma anche i vari Angelo Alessio, Massimo Carrera, Mauro Sandreani e il preparatore atletico Paolo Bertelli. Conte sarà dunque il quinto tecnico italiano scelto dalla società del presidente Abramovich che vanta già una tradizione importante da questo punto di vista date le passate esperienze sulla panchina dei Blues di allenatori importanti come Vialli, Ranieri, Ancelotti e Di Matteo, con quest’ultimo capace addirittura di regalare la prima storica Champions League ai londinesi.
Antonio ConteNella nota diramata dal Chelsea, Conte ha commentato così l’ufficialità della nuova avventura che si appresta a vivere: “Sono molto emozionato all’idea di lavorare per il Chelsea. Solo un ruolo prestigioso come questo può dar seguito alla mia esperienza da c.t. dell’Italia, di cui vado fiero. Non vedo l’ora di incontrare tutti nel club e di cimentarmi nella sfida quotidiana di allenare in Premier League. Il Chelsea e il calcio inglese vengono visti dappertutto, i tifosi sono straordinari e la mia ambizione è di conseguire altri successi dopo le vittorie che ho festeggiato in Italia. Sono felice che l’annuncio sia stato dato e che ora tutto sia chiaro, in modo da porre fine alle voci. Ora posso concentrarmi sul mio lavoro per la Nazionale del mio Paese e rimandare ogni discorso sul Chelsea alla fine di Euro 2016″. I Blues dal canto loro, sperano di aprire un nuovo ciclo vincente con il leccese in panchina dopo la tumultuosa stagione che si sta avviando alla conclusione caratterizzata dalla fine del rapporto professionale col grande idolo di Stamford Bridge Josè Mourinho e la mediocre parentesi di Guus Hiddink.
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