Chissà che gli Stati Uniti, con la giovanissima Whitney Osuigwe, non abbiano finalmente trovato la tanto attesa erede delle sorelle Williams.
Infatti, se è vero che Sloane Stephens e Madison Keys sono già realtà affermate del tennis mondiale e fanno già impazzire i cuori a stelle e strisce, è anche vero che le Williams sono ancora impegnate a lottare sul campo ed è inevitabile cercare, ancora, qualcuno che possa prenderne il posto tra qualche anno.

Così la giovanissima ragazza statunitense, di origini nigeriane, sembra avere tutte le carte in regola per sfondare nel mondo del tennis delle grandi dopo una brillante storia a livello juniores.
NOME | WHITNEY |
COGNOME | OSUIGWE |
DATA DI NASCITA | 17.04.2002 |
NAZIONE | STATI UNITI |
RANKING | 202 |
COLPO PREFERITO | DIRITTO |
HIGHLIGHTS | W ITF TYLER |
Whitney Osuigwe ha fatto parlare, per la prima volta, di sé nel mese di giugno dello scorso anno quando, neo quindicenne, ha trionfato nel torneo juniores del Roland Garros divenendo la prima statunitense dai tempi di Jennifer Capriati (1989) a riuscirvi.
Un risultato per nulla banale che non è passato inosservato ed ha così acceso mille riflettori sulla giovanissima statunitense che, fin da piccola, sogna un posto nell’élite del tennis mondiale.

Osuigwe ha iniziato a giocare a tennis ad appena 6 anni presso l’Accademia per eccellenza negli Stati Uniti e, probabilmente, anche nel mondo, da Nick Bollettieri da cui sono passati campioni del calibro di Andre Agassi, Maria Sharapova e e la stessa Serena Williams.
Il suo talento è apparso, fin da subito, evidente e ciò che colpiva di più, già così piccola, era la tenacia con cui stava sul campo, il suo livello di sana competitività che le permetteva di confrontarsi, senza problemi, anche con ragazze più grandi di lei.
In questo 2018 Osuigwe ha avuto modo di esordire, a sedici anni nemmeno compiuti, tra le big del tennis femminile nel torneo Premier di Miami e poi, a fine agosto, a livello slam, a New York, sconfitta entrambe le volte all’esordio ma con la possibilità di fare, così, un’esperienza importante per la sua crescita.
La stagione si è poi conclusa con due bellissime soddisfazioni l’una legata all’altra, il best ranking a ridosso delle prime 200 giocatrici del mondo dato dai buoni risultati nei tornei ITF negli Stati Uniti che mettevano in palio una wild card per il primo slam del prossimo anno a Melbourne.

Il successo nell’ITF a Tyler, con scalpi importanti su Kurumi Nara, Beatriz Haddad Maia e, soprattutto, Belinda Bencic, ed il buon piazzamento nei quarti di finale del successivo appuntamento di Houston, le hanno consentito di ottenere più punti di tutte nella speciale classifica per le ragazze statunitense con in palio un biglietto per il tabellone principale dell’Australian Open.
Ampi margini di inevitabile miglioramento ma già ottima completezza a livello tecnico e tattico è ciò che salta subito all’occhio vedendo la piccola Whitney sul campo.
Il colpo con cui ama fare gioco, prendere l’iniziativa e spingere con lucidità ed attenzione è, senza dubbio, il diritto, con il quale riesce a trovare soluzioni molto rapide e piatte, alternate ad altre conclusioni più lavorate e cariche di effetto che le hanno permesso di raggiungere ottimi risultati anche sul rosso.

Infatti, malgrado il suo gioco sia moderno, molto statunitense per idea tattica e costruzione, i risultati migliori, fin qui, Osuigwe li ha ottenuti sui campi in terra rossa, a significare una estrema duttilità del suo gioco e adattabilità a svariate superfici.
Il rovescio, invece, giocato bimane come la stragrande maggioranza ormai delle giocatrici, è un colpo discreto quando ha tempo a disposizione per colpire ed eseguire il movimento nella sua completezza, mentre tende ad andare ancora pericolosamente in difficoltà quando viene messa sotto pressione.
Non a caso, vista anche la giovane età e la struttura fisica ancora da definire e da rinforzare, Osuigwe non vanta ancora una velocità di palla tale da permetterle di fare a pallate con le colleghe ben più navigate del circuito maggiore ma i presupposti per sviluppare un gioco completo, competitivo ed efficace ci sono eccome.
Il servizio è un colpo ancora, inevitabilmente, in grossa fase di lavorazione con una prima abbastanza solida e precisa ed una seconda un po’ troppo lenta e macchinosa, prevedibile per direzione ed aggredibile per la velocità ridotta.
Dove, però, Osuigwe davvero eccelle è nella personalità, mai timorosa, mai in dubbio se rischiare o meno, la giovanissima statunitense ama prendere in mano la situazione nei momenti più complicati anche a costo di sbagliare, ma artefice del suo destino.

Sempre molto carica, intraprendente e presente sul campo con “pugnetti e c’mon”, non si fa spaventare dalla avversarie e affronta ogni sfida con coraggio e fiducia nei suoi mezzi, dote indispensabile per il grande salto di qualità nel circuito delle big del tennis mondiale.
Insomma, se sarà o meno la tanto attesa erede delle sorelle Williams lo dirà solo il tempo ma, vedendo già la sua spiccata personalità, è verosimile credere che vorrà semplicemente la prima ed unica Whitney Osuigwe, per vivere il suo sogno da protagonista e non nell’ombra di qualcun’altra.
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