Una giornata straripante che consegna virtualmente lo scudetto alla Juventus, che supera 1-0 l’Inter con gol di Cuadrado. Milan e Genoa crollano sotto i colpi di Sampdoria e Sassuolo, Parolo affossa il Pescara con 4 reti. Ecco, nel dettaglio, i top e i flop di giornata.
CUADRADO
Un missile terra-aria consegna alla Juventus i tre punti contro l’Inter in una sfida maschia e selvaggia. L’Inter ha tenuto testa ai bianconeri per tutta la partita, ma non ha potuto nulla sul bolide di Cuadrado che non segnava in campionato da aprile dell’anno scorso. Ventottesima vittoria di fila allo Juventus Stadium, la novantesima in 107 partite. A Torino non si passa. Letale.

ROMA
La vittoria della Juve avrebbe potuto “tagliare” le gambe alla Roma, ma così non è stato. I giallorossi schiantano la Fiorentina per 4-0 e rimangono in scia della Juventus (in attesa che recuperi la gara con il Crotone). Dzeko raggiunge quota 17 in campionato, Fazio segna il primo gol con la maglia della Roma e Naingollan conferma di essere in palla. Daje.
PAROLO
Ci sono giornate che valgono un campionato intero e forse anche di più. Il poker di Pescara è una laurea ad honorem per Parolo, che nelle scorse giornate era andato vicino al gol in più di un’occasione e che ha sempre messo in campo grinta, cuore e spirito di abnegazione. Un giocatore modello insomma, che non tira mai indietro la gamba e che lotta per la maglia. Giù il cappello.
MERTENS–HAMSIK
Tre gol a testa e Bologna schiantato. Il Napoli visto al Dall’Ara può davvero impensierire il Real Madrid di Zidane perché può contare su due giocatori mostruosi. Mertens ha raggiunto quota 16 reti in campionato ed è diventato l’incubo delle difese della Serie A, che lo vedono spuntare da tutte le parti e non sanno come arginarlo. Hamsik, alla prima tripletta con il Napoli, raggiunge 109 reti con la maglia partenopea a sole 4 distanze da Maradona. Insieme, sono devastanti. Vedi il Napoli e muori.
GOMEZ
Ancora una doppietta per il Papu, che raggiunge quota 8 gol in campionato (uno in più rispetto all’anno scorso). Oltre a segnare, Gomez scardina le difese avversarie e affonda come il coltello nel burro. La forma fisica è ottimale e non c’è nessuno che possa fermarlo. A Catania, qualche anno fa, sembrava un fenomeno. Ora lo è davvero. Papu da capogiro.
GENOA
Momento no per i rossoblu, che dopo il pareggio in extremis con la Fiorentina perdono in casa con il Sassuolo e al termine della gara vengono sommersi dai fischi. La squadra di Juric manca in brillantezza e latita in attacco, dove Simeone è ormai abbandonato a se stesso. La rivoluzione di Preziosi non sta dando i risultati sperati e serve un cambio di marcia immediato, perché la salvezza è ancora tutta da conquistare. Flessione.
MILAN
Terza sconfitta di fila in campionato per il Milan, che continua la sua sfida personale con la fortuna. I rossoneri giocano bene a calcio e costruiscono diverse palle gol, ma pagano dazio al primo errore commesso. Bacca vaga per il campo con la sindrome del disperso, Suso sembra aver perso un po’ di ispirazione e si sente l’assenza di Bonaventura. La prossima trasferta di Bologna sarà decisiva per un posto in Europa. Sfortunato.
PESCARA
E pensare che sul 2-2 ci avevamo anche creduto che per il Pescara potesse essere la volta buona. Invece è arrivato un 2-6 che affossa le possibilità di salvezza degli abruzzesi e che profuma di Serie B. Mancano ancora diverse giornate alla fine del campionato, ma la batosta di oggi è un biglietto di sola andata verso il campionato cadetto. Più che un miracolo, serve che Dio scenda sulla terra in prima persona. Spacciato.
IAGO FALQUE
Quando togli la palla dalle mani di Belotti e ti prendi la responsabilità di calciare un rigore, non puoi permetterti di sbagliarlo. Iago Falque invece calcia fra le braccia di Skorupsky e fa arrabbiare anche Mihajlovic, che perde ancora punti per strada e può recriminare per il quarto rigore sbagliato dal suo Torino. Sarebbe bello sapere cosa ha detto Miha a Iago Falque. Presuntuoso.
FIORENTINA
C’è modo e modo di perdere e la Fiorentina, contro la Roma, ha scelto il peggiore. Un 4-0 senza appello che ridimensiona le ambizioni della Viola, entrata in campo demotivata e senza grinta. Babacar fa rimpiangere Kalinic, Bernardeschi sembra il fantasma di sé stesso. Tra Genoa e Roma, i gol incassati in due partite sono sette. C’è da rimboccarsi le maniche. Annichilita.
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