Un esordio così difficile sulla panchina rossonera era quasi impossibile da ipotizzare per Gennaro Gattuso.
Non che Ringhio avesse sottovalutato il Benevento, anzi: anche nelle vesti di allenatore la sua grinta è stata immancabile, ma non è bastata per portare a casa i tre punti.
Colpa solo del piccolo miracolo sportivo rappresentato dal gol del portiere Brignoli al 95′? Naturalmente no. Il Milan non aveva disputato una buona partita e il Benevento meritava il pareggio. Ora, dopo una beffa clamorosa, c’è da ripartire e da risollevare gli animi di uno spogliatoio bersagliato dalle critiche di addetti ai lavori e tifosi che di certo non si aspettavano di vedere un Milan tanto in difficoltà dopo l’imponente campagna estiva di rafforzamento.
“Questo Milan non ha cuore, non ha grinta”: questo il succo della comprensibile frustrazione dei tifosi rossoneri. Chi meglio di Gattuso può restituire se non altro quella sana garra a un gruppo che di certo non scarseggia in qualità? La “cura-Ringhio” è già iniziata: sarà un mese cruciale per lavorare sulle gambe dei giocatori, che saranno sottoposti ad allenamenti più intensi per migliorare una condizione fisica deficitaria, ma soprattutto sulla testa.
Nessuno meglio di Gattuso può trasmettere ai giovani il senso di appartenenza e l’importanza dei colori rossoneri, essendo egli cresciuto e avendo vinto tutto giocando fianco a fianco con campionissimi che hanno scritto la storia del Milan.
Ma il ruolo di Gattuso non si limiterà a questo: il compito più delicato probabilmente sarà quello di fare da “scudo” alle critiche feroci che stanno travolgendo soprattutto alcuni giocatori, su tutti Biglia e Bonucci, da cui ci si aspettava molto di più.
C’è tanto da fare e forse correggere la rotta adesso che non siamo neanche a metà campionato non è troppo tardi.
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