Un severo rimprovero e l’esclusione dai test di metà luglio dedicati ai giovani piloti: sono queste le decisioni prese dalla FIA, la federazione internazionale dell’automobilismo, nei confronti della scuderia Mercedes al termine del processo per il così detto test gate. A deciderlo il tribunale internazionale della stessa FIA, che, riunito a Parigi, non ha giudicato particolarmente colpevole la casa di Stoccarda, evitando di infliggerle sanzioni ben più pesanti come auspicato invece dalle altre case accusatrici, come la Ferrari. Se l’è cavata con un bel rimprovero anche la Pirelli, l’altro grande imputato assieme alla squadre tedesca, entrambe messe sotto processo nella capitale francese.
Mano leggera, dunque, dei giudici che hanno giudicato non colpevoli né la Mercedes né il monomarca degli pneumatici; per quanto riguarda la monoposto teutonica, poco male l’esclusione dai test di metà luglio riservato alle giovani leve. Del resto, la dirigenza della scuderia aveva sempre sostenuto la sua completa innocenza, difendendosi attraverso la tesi per la quale era stata la Pirelli a coinvolgere la Mercedes e che per questo motivo non era stato assolutamente violato l’articolo 22 del regolamento, secondo il quale non possono essere effettuati test non autorizzati dalla FIA con monoposto utilizzate nella stagione in corso.
Come si ricorderà, questo processo è nato dopo le accuse mosse a Mercedes e Pirelli di aver condotto test privati lo scorso mese di maggio sul circuito di Barcellona, cosa vietatissima dal regolamento in quanto non possono essere svolti test al di là di quelli ufficiali che sono stati effettuati lo scorso inverno. Tanto rumore per niente si potrebbe dire, visto che la tanto attesa sanzione nei confronti della Mercedes non è arrivata; una questione sollevata in special modo dalle principali scuderie rivali di quella tedesca, Ferrari e Red Bull, ma che si è risolto con un semplice nulla di fatto.
Michele Pannozzo
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