Si pensa sempre al futuro in casa Juventus.
Dopo aver ben avviato la campagna acquisti per la sessione di calciomercato estiva, con i quasi chiusi affari relativi al portiere polacco Wojciech Szczesny-di proprietà dell’Arsenal ma in prestito alla Roma, e ormai prossimo al trasferimento in bianconero- e l’attaccante ceco Patrick Schick-autentica rivelazione alla Sampdoria nell’ultima stagione- oltre al sogno del grande colpo Douglas Costa-fuoriclasse brasiliano del Bayern Monaco-i bianconeri lavorano adesso per tenersi stretto un ottimo elemento che hanno già in casa, una giovanissima ma apparentemente già grande promessa in proiezione futura: si tratta di Moise Bioty Kean, baby attaccante-addirittura classe 2000-nativo di Vercelli ma con doppio passaporto, sia italiano che ivoriano, uno dei punti fermi della formazione primavera bianconera ma già impiegato anche in prima squadra, divenuto il primo giocatore classe 2000 a debuttare in Serie A nonché anche a segnarvi- lo scorso Sabato 27 Maggio, fu autore del momentaneo 1-1 nella gara vinta dalla Juve 1-2 in casa del Bologna all’ultima di campionato, anche se il record di marcatore più giovane nella storia della massima serie non durò addirittura neanche 24 ore, battuto dal genoano Pellegri, classe 2001, in gol appunto il giorno dopo in casa della Roma.
Il promettente ragazzino è attualmente al centro di una trattativa dai risvolti quantomeno singolari e decisamente divertenti: essendo come detto ancora minorenne, il giocatore è rappresentato dal padre, Biorou Kean, il quale avrebbe smentito alcun contatto con Mino Raiola, precisando che, contrariamente alle parole dello stesso agente-che a quanto pare affermerebbe di essere già il procuratore del giocatore-lui-papà Kean, ndT- non ha firmato alcuna liberatoria per affidare la procura del figlio, e inoltre luogo avrebbe accettato il contratto proposto dalla società bianconera al giocatore-700mila € a stagione fino al 2020, non male per un minorenne-ma poi la trattativa medesima si sarebbe arenata in seguito ad alcune richieste. Nello specifico, il padre di Kean è di professione agronomo-con un passato nelle risaie vercellesi-e avrebbe chiesto alla società bianconera un aiuto per poter avviare una coltivazione di mais e riso in un terreno che egli possiede in Costa d’Avorio, aiuto consistente in materiale agricolo, principalmente trattori. A seguito della richiesta, stando sempre alle parole di Biorou Kean, l’avvocato bianconero che stava trattando il caso, avrebbe revocato il contratto.
Si tratta di una situazione come detto di per sé buffa, ilare, ma che potrebbe seriamente comportare per la Juve la perdita del giocatore a parametro zero, a maggior ragione considerando il fatto che fra qualche mese, precisamente il 28 Febbraio 2018, il giocatore sarà maggiorenne e potrà decidere da solo il proprio futuro, che potrebbe quindi essere lontano dalla Juve, se la questione non venisse risolta.
Le richiesta del padre del giocatore è certamente ragionevole, anche considerando il fatto che si tratta di una nobile causa, quella cioè di avviare un’attività lavorativa potenzialmente proficua in una terra povera come l’Africa, sarebbe un grande esempio da parte della Juve in un calcio sempre più dominato da interessi economici fin troppo spesso sproporzionati e perciò immorali. In un caso del genere invece, la società bianconera avrebbe l’occasione di contribuire ad una bellissima causa, oltre che, naturalmente, curare il proprio interesse nel blindare un giocatore con ottime prospettive in chiave futuribile.
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