Negli ultimi mesi, un dettaglio apparentemente insignificante ha acceso una bufera attorno al FC Barcellona: l’uso ricorrente di bende ai polsi e alle mani da parte di diversi giocatori, sia durante gli allenamenti sia in partita. Da Lamine Yamal a Lewandowski, passando per Raphinha e Gavi, è ormai abituale vederli entrare in campo con fasciature bianche ben visibili, che hanno destato l’attenzione di media e addetti ai lavori. Ma perché tanto clamore?
Le parole del medico del Real Madrid: “Accesso venoso”

A far scoppiare il caso è stato Niko Mihic, ex medico del Real Madrid, che in un’intervista ha sollevato sospetti sull’effettivo utilizzo di queste bende. Secondo Mihic, le mani e i polsi rappresentano una delle zone più comode per avere accesso venoso, e quindi – pur senza accuse dirette – la sua osservazione ha suggerito possibili usi illeciti: “Qualsiasi medico sa che se vuoi avere un accesso venoso facile, lo trovi in mani e polsi”, ha dichiarato.
Le sue parole hanno rapidamente fatto il giro dei media, in particolare quelli più vicini all’ambiente madrileno, alimentando ipotesi di doping o somministrazioni nascoste di sostanze. Finora, però, nessuna prova concreta è stata presentata.
Il silenzio del Barcellona e le spiegazioni mediche
Il club blaugrana ha preferito non commentare ufficialmente la vicenda, forse nel tentativo di non darle ulteriore risonanza. Tuttavia, nel mondo medico-sportivo, non mancano le voci che ridimensionano la questione.
Marco Scorcu, medico del Cagliari e vicepresidente della Federazione Medico Sportiva Italiana, ha definito le accuse infondate: “Si tratta con ogni probabilità di un’abitudine scaramantica o della conseguenza di vecchi infortuni. Se un atleta volesse nascondere qualcosa, non lo farebbe certo in modo così evidente”.
Anche altri esperti, come il dottor Antoni Mora, hanno confermato che molti calciatori continuano a indossare bende per abitudine o sicurezza psicologica, anche dopo la guarigione.
Un Barcellona rinato che alimenta i sospetti
Un altro elemento che ha gettato benzina sul fuoco è il rendimento improvvisamente migliorato del Barcellona rispetto alla scorsa stagione. Da squadra criticata e in crisi, il club è tornato competitivo, suscitando in alcuni ambienti il dubbio che dietro il miglioramento ci sia qualcosa di più.
Questa “rinascita” ha indotto alcuni commentatori a legare le bende a presunti metodi segreti di preparazione atletica o recupero. Si tratta, per ora, di speculazioni prive di fondamento, ma che rischiano di alimentare un clima di sospetto tra tifosi e osservatori neutrali.
Abitudine innocente o pratica da indagare?
Al momento non esistono evidenze che colleghino l’uso delle bende a pratiche scorrette. Tuttavia, il silenzio del Barcellona e il contesto teso della rivalità con il Real Madrid hanno trasformato un gesto banale in un caso mediatico.
Sia che si tratti di superstizione, di piccoli fastidi muscolari o solo di moda, le fasciature ai polsi continuano a far discutere. Ma senza prove, resta solo una certezza: il calcio moderno è sempre più oggetto di attenzione, e ogni dettaglio – anche una semplice benda – può diventare il centro di una tempesta.
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